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Adriano Cecioni, Umkreis
1836/ 38 – 1886

Cecioni zählt zu den bedeutendsten Vertretern der Künstlergruppe Macchiaioli. Diese Gruppe italienischer Künstler wirkte Mitte des 19. Jahrhunderts in Florenz und hatte sich dem Realismus in der Malerei zugewandt und vom herrschenden Akademismus abgewendet. Kennzeichnend für ihre Malerei war eine fleckenartige Komposition der Farbflächen, aus der sich auch der Name der Gruppe herleitet (macchia dt. Fleck). Die en plein air entstandenen Bilder zeichnen sich häufig durch einen Hell-Dunkel-Kontrast aus, der auch das vorliegende Gemälde charakterisiert. Der Künstler zeigt einen Blick tief in eine Allee, zwischen deren dicht gesetzten Baumstämmen immer wieder helle, gleißende, von der Sonne beschienene Abschnitte zum Vorschein kommen. Die skizzenhafte Wiedergabe der Personen links des Weges auf dem Alleeweg ist ein weiteres Charakteristikum dieser Künstlergruppe. Mit lockerem, teils skizzenhaftem Duktus hat der Künstler diese stimmungsvoll sommerliche Atmosphäre eingefangen. (980213) (12)


Adriano Cecioni, circle of
1836 – 1886

SUMMERY ALLEY

Oil on panel.
31.5 x 24 cm.
Monogrammed “AC” lower right. Verso signed “Adriano Cecioni”.

Questa tavoletta ci giunge quale ulteriore e eloquente testimonianza di quella particolare cifra espressiva maturata negli anni sessanta dell’800 nel circolo culturale di Resina, piccola località campana ove nacque una vera e propria scuola, frequentata fra gli altri da maestri del calibro di Giuseppe De Nittis, Adriano Cecioni e Marco De Gregorio, nei cui modi, prende vita lo stile peculiare di questa preziosa tavoletta. La luce vivida e il taglio compositivo di tipo intimista, rimandano all’archetipo denittisiano (cfr. G. De Nittis, Appuntamento nel bosco di Portici), avvertito delle innovazioni portate a Firenze dai Macchiaioli e degli studi compiuti in questo stesso giro di anni da Abbati, Signorini, Borrani e Lega a Piagentina, in un ambiente appartato e ombreggiato, ove le inondazioni luministiche e chiaroscurali tipiche della Macchia cedettero temporaneamente il passo a una narrazione naturalista più sensibile e ricca di dettagli descrittivi. Il taglio prospettico conico è scandito, nel suo susseguirsi concentrico, dai netti tagli di luce trasversali del vialetto filtrati dalle rigogliose chiome degli alberi, sotto i quali sono adattate le eleganti figure in lontananza, mutuate dal gusto à la mode d’impronta francese. Per quanto sopra, per le sintesi formali e le tipiche rigidità disegnative di approccio Naif, l’opera è da comprendere nell’alveo stilistico di stretto ambito cecioniano, del resto chiaramente suggerito dalle iniziali “AC”. Molto problematica risulta ancora oggi una piena classificazione attributiva del corpus pittorico cecioniano, composto da appena una trentina di dipinti autografi, pressoché tutti ambientati in interni, così come di quello della sorella pittrice Giovanna, praticamente inesplorato e data la schiera di pittori
che si rifecero alla cifra stilistica del famoso maestro.
(Tiziano Panconi)

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